Capitalismo paradossale
di Luigino Bruni
pubblicato su Città Nuova n. 17/2013, 10/09/2013
C’è una ideologia molto pericolosa che sta guadagnando progressivamente terreno nel nostro sistema socio-economico. È l’idea che per finanziare le attività sociali (o il “no profit”) occorra utilizzare parte dei proventi di imprese che gestiscono attività socialmente dannose, tra le quali il gioco d’azzardo.
Oggi, per limitarci alla sola Italia, le imprese del gioco d’azzardo devono destinare, per legge, milioni di euro dei loro miliardi di profitti ad associazioni culturali, di assistenza, scientifiche, e molte importanti fondazioni dipendono quasi interamente da questi denari. Tra le associazioni finanziate dai giochi ci sono quelle che lavorano per il recupero dei giocatori d’azzardo patologici: i carnefici che finanziano, con l’1 per cento dei profitti, la “cura” delle loro vittime.
E così è ormai normale vedere scritto sui “gratta e vinci” che una parte delle entrate andrà a finanziare fondazioni per la cura dei bambini ed altre attività benemerite, e così mentre si gioca, e spesso ci si rovina, ci si sente anche un po’ buoni.
Ma queste imprese hanno come unico e razionale obiettivo massimizzare i profitti, quindi aumentare i vizi della gente, non ridurli. Non vogliono che si “giochi il giusto”, perché più si esagera nel gioco più profitti fanno.
Dobbiamo protestare contro questo capitalismo del “ricco epulone” che lascia le briciole ai “lazzari” che lui stesso ha affamato. È questo il capitalismo che stiamo generando, anche in Europa, che invece avrebbe un’altra idea di economia di mercato, dove questi intrecci ipocriti non dovrebbero esistere. Una società decente dovrebbe usare le tasse che vengono da simili attività immorali per discariche, inceneritori e nuove fogne, e non far neanche sfiorare i malati e i bambini da questo denaro sporco. E queste tasse dovrebbero essere aumentate, e non condonate, come invece i nostri governi continuano immoralmente a fare.
Altrimenti questa ideologia si allargherà e domani vedremo azioni filantropiche associate alla pornografia o al commercio delle armi. Dai vizi nascono solo altri vizi, mai le virtù, e i soldi che nascono dai vizi sono soldi sbagliati, anche perché quasi sempre nascono dai poveri. È ora di dirlo insieme, e con più forza.