Capra, molti gli spunti di riflessione ma era facile cadere nello scontato

Capra, molti gli spunti di riflessione ma era facile cadere nello scontato

Il tema di attualità all'esame di maturità: un commento

di Luigino Bruni

pubblicato su Avvenire il 20/06/2013

logo avvenireIl tema di ordine generale dedicato a una frase tratta da “La rete della vita” del fisico austriaco Fritjof Capra offre molti spunti per ragionare sul significato di termini come competizione e cooperazione. La cooperazione è la regola aura della vita. Il libro della natura ci racconta soprattutto storie di organismi che operano insieme (co-operano) in vista di un mutuo vantaggio. Ma se guardiamo le migliori teorie della biologia evolutiva del secondo Novecento, ritroviamo modelli che combinano elementi di cooperazione con altri di competizione.

Ci sono, infatti, due errori da evitare in tema di evoluzione. Il primo consiste nell’identificare la cooperazione con l’altruismo.Le pratiche cooperative in molti casi hanno bisogno anche di comportamenti altruisti da parte di uno o più individui (dall’anatra che aumenta il rischio di essere predata quando lancia un grido di allarme allo stormo per l’arrivo di un falco, all’uomo che si getta nel fiume per salvare qualcun altro che sta annegando). Ma la regola generale della cooperazione non è il sacrificio unilaterale ma il mutuo vantaggio, la reciprocità, la mutualità. Ciò è particolarmente vero nella cooperazione (intenzionale) umana, dalla famiglia alle imprese, dove il cooperare è ‘un gioco a somma positivo’, da cui si esce, in genere, con un mutuo vantaggio.

Il secondo errore da non commettere – verso cui potrebbe condurre la conclusione della frase di Capra – è leggere la cooperazione come l’antitesi della competizione. Competere, come è noto, proviene dal latino “cum-petere”, cercare insieme, un concetto che ricorda molto da vicino la cooperazione. Pensiamo allo sport o al mercato. Non cooperiamo solo all’interno di una squadra: si coopera anche con i concorrenti in una gara di atletica, perché il confronto con gli altri, l’emulazione dei più bravi, migliora i record, e mi fa crescere. Ciò è ancora più vero per il mercato, che è prima di tutto una grande rete cooperativa, che vive anche di ‘civil concorrenza’, come amavano dire gli economisti italiani dei secoli scorsi. Certo, se nello sport ci si dopa e se nel mercato si evadono le tasse, la competizione diventa l’anti-cooperazione e produce ‘male comune’. Come esiste una cattiva cooperazione, quelle delle mafie o dei cartelli tra imprese. Ma qui parliamo di malattie, non della fisiologia delle cose. Un buon sistema sociale sa leggere la competizione come alleata della cooperazione.

Il tema di argomento generale:  Fritjof Capra ('La rete della vità) afferma: "Tutti gli organismi macroscopici, compresi noi stessi, sono prove viventi del fatto che le pratiche distruttive a lungo andare falliscono. Alla fine gli aggressori distruggono sempre se stessi, lasciando il posto ad altri individui che sanno come cooperare  e progredire. La vita non è quindi solo una lotta di competizione, ma anche un trionfo di cooperazione e creatività. Di fatto, dalla creazione delle prime cellule nucleate, l'evoluzione ha proceduto attraverso accordi di cooperazione e di co-evoluzione sempre più intricatì." Il candidato interpreti questa affermazione alla luce dei suoi studi e delle sue esperienze di vita


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