Profezia è storia/25 - Autentica giustizia è anche impedire che il passato uccida il futuro
di Luigino Bruni
pubblicato su Avvenire il 24/11/2019
"Il serpente di bronzo ai tempi di Ezechia non guariva più, anzi feriva: i valori del passato possono far questo, perché nessuna garanzia è data da Dio alle cose di cui egli ha voluto di volta in volta servirsi".
Paolo De Benedetti, Ezechia e il serpente di bronzo
L’arte di ogni riforma è riuscire a capire quali elementi dell’origine vanno salvati e quali distrutti. Come seppe fare il re Ezechia con l’arca e con il serpente di bronzo.
Il passato, l’origine e le radici di una storia e di una vita sono spesso risorse essenziali per comprendere come e dove continuare ora quella storia e quella vita. Qualche volta, però, in alcune fasi rare e cruciali delle comunità e delle istituzioni, il riferimento all’inizio può rivelarsi una trappola mortale. Qui ci sarebbe bisogno di discernere gli spiriti del passato alla luce dell’esperienza presente; come accade spesso nelle famiglie, dove il senso di un evento doloroso vissuto dal nonno lo svela, tre generazioni dopo, la storia luminosa di un nipote. Il passato è vivo e vivificante se sa cambiare, morire e risorgere nel presente. Nelle vicende umane qualche volta sono i frutti a rigenerare le radici. Durante i processi di riforma delle comunità, delle istituzioni e delle organizzazioni, ad esempio, l’origine di una tradizione, di una regola, di un principio, non è sufficiente per capirne il senso presente e futuro. Occorre guardare all’oggi, all’uso corrente che se ne fa. Quando nelle comunità e nelle istituzioni è necessaria una riforma etica, occorre sapere individuare quali tradizioni dell’origine sono da conservare e quali sono da dimenticare.
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Solo per Edc-online una video sintesi di Luigino Bruni dell'articolo:
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