Il termine "decrescita" suona come una scommessa o una provocazione: se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze di tale teoria (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione dirotta, cosa ci attende? Può essere la decrescita la via d'uscita dalla crisi? E, se è vero che il capitalismo ha i secoli contati, sarà questa l'occasione in cui come Serge Latouche, professore emerito di scienze economiche all'Università di Paris-Sud, ama dire il bruco si trasformerà in farfalla? Ne parliamo con Serge Latouche, autore di numerose pubblicazioni tra cui: Per un'abbondanza frugale, Breve trattato sulla decrescita serena (Bollati Boringhieri) e La Scommessa della Decrescita (Feltrinelli), e con Luigino Bruni, docente di Economia Politica, presso l'Università di Milano-Bicocca, e presso l'Istituto Universitario Sophia. I due economisti saranno protagonisti, questo pomeriggio a Loppiano, Incisa Val D'Arno, di un dialogo, con Stefano Bartolini, su questi temi di economia sociale.