"Senza una ricchezza 'condivisa' e usata 'produttivamente' per creare opportunità per gli altri - spiega Bruni - non si esce da nessuna forma di indigenza. Come i francescani anche noi dobbiamo condannare la ricchezza bloccata, rinchiusa nei forzieri, rispetto a quella che circola e crea produttività". "Resta valida però - aggiunge Bruni - l'affermazione di Gesù che se il ricco non trova queste forme di condivisione e non fa dei suoi beni dei 'ponti', difficilmente entra nel Regno dei Cieli. La prima forma di 'povertà' del ricco che non sa condividere è l'incapacità di vedere l'importanza del Regno di Dio. Ma se la vede, si accorge che c'è un uso più bello dei beni quando vengono condivisi". "Le parole del Papa - conclude l'economista - sono di grande attualità: perché oggi, per superare la crisi, bisogna promuovere la ricchezza 'sociale', rimettere al centro della produzione il lavoro, tassare le rendite e non l'impresa. Solo così possiamo aiutare chi è povero".
download file .mp3
Ascolta l'intervista a Luigino Bruni